Chi siamo
Barricalla è la principale discarica in Italia ed è situata alle porte di Torino, a Collegno, in un’area che ospitava una cava di ghiaia e che oggi si trova al nodo di congiunzione tra la tangenziale e l’ingresso ovest della città.
Si estende su una superficie di circa 150.000 metri quadrati ed è immediatamente riconoscibile per l’ampio parco fotovoltaico visibile anche dall’esterno.
Da oltre 30 anni è un importante punto di riferimento per la corretta gestione delle sostanze potenzialmente pericolose di provenienza industriale e da terreni bonificati. Barricalla accoglie i rifiuti che non possono essere più reimpiegati in alcun modo nel ciclo produttivo smaltendoli in maniera corretta. Un rigido protocollo garantisce che i rifiuti non possano nuocere alla salute umana.
Nel corso della sua vita Barricalla è divenuta un modello nella tutela ambientale non avendo mai generato emergenze o situazioni di rischio.
Come nasce Barricalla, una storia di rispetto, concretezza, competenza e apertura al confronto, sempre sostenuti da un grande entusiasmo.
Gli anni ’80
Agli inizi degli anni ‘80 l’area nella frazione Savonera del comune di Collegno, su cui
verrà realizzato l’impianto di Barricalla, era completamente degradata. La zona ospitava una cava di ghiaia di circa 600.000 metri cubi, utilizzata in particolare per i lavori di costruzione della tangenziale di Torino, che rappresentava un grave rischio per l’integrità della falda acquifera sottostante. L’abbandono in cui versava l’area era lo scotto da pagare per la sua collocazione a ridosso della periferia di Torino. Una città che, dopo l’espansione demografica e infrastrutturale frutto dello sviluppo industriale degli anni precedenti, stava iniziando a fare i conti con un periodo che si sarebbe annunciato di profonda crisi prima, e di trasformazione poi.
La nascita di Barricalla
La Regione Piemonte stava recensendo proprio in quel periodo le aree più degradate del suo territorio, al fine, da un lato, di individuare un sito in grado di ospitare rifiuti industriali speciali e tossico-nocivi e, dall’altro, di presidiare e controllare queste aree. La scelta di collocare la discarica in quest’area avrebbe permesso di risparmiare suolo senza consumarne del nuovo e, parallelamente, di recuperare un territorio degradato bisognoso di bonifica.
È allora che la scelta cade sulla cava di Barricalla e che nasce l’omonima società a capitale misto pubblico e privato, che di lì a poco (1986) avvierà i lavori per realizzare il primo lotto dell’impianto di interramento controllato, inaugurato nel 1988.